le altre parole

Le altre parole sono quelle che non si dicono nello spazio concreto degli incontri, sono quelle che sfuggono all'attimo, ma si raccolgono tra la sabbia del "volevo dire", sono le frasi che possono colorare di rosso le guance e per questo si preferisce scriverle, sono i racconti che hanno bisogno di tempo, sono il filo di lettere che cerca di tenere collegati due momenti distanti, sono le parole che hanno bisogno di restare fisse e ben visibili da tutti... scrivi a mirkoartuso@libero.it

17.10.06

I passi: parafrasi 6

Carmella, tutto me lo faceva supporre, aveva una percezione diversa e più sensibile delle cose che stavano succedendo, come se la vera sede del suo sguardo fosse nella mente più che negli occhi. Interpretava gli accadimenti in una maniera tutta sua, e lo capii quando mi regalò quello strano oggetto dalla forma ricurva.
L'oggetto ricordava un cono, tanto era storto; aveva decorazioni floreali realizzate con piccoli tasselli di specchio, che riflettevano la luce rifrangendola come in un arcobaleno, facendo pensare a quei fiori che si è soliti incontrare quando si passeggia sulla luna. Era portentoso: permise anche a me di distinguere in modo chiaro e naturale i suoni intorno, e di ascoltare le conversazioni, a cui finalmente potevo partecipare.
Devo ammettere, che con il susseguirsi degli inverni le mie capacità sensoriali non hanno affatto perso vigore; anzi, per quanto sia un evento piuttosto raro, quando mi imbatto in un testo scritto spesso non sento necessità di servirmi di occhiali.
Nonostante mi sia comparsa una gobba sulle spalle, mi sento ancora in forze per viaggiare e curare personalmente i miei interessi.
Quando il cielo non è scontroso, poi, esco a prendere un po' d'aria, anche per mantenere nelle gambe l'allenamento al camminare. Il quarto giorno della settimana lo dedico a sistemare la mia camera, e a toglierle quell'aspetto impolverato che le deriva dai sei giorni precedenti.
Quando se ne presentano le circostanze, mi dedico con gioia agli altri e al soddisfacimento delle loro necessità. Mi da un grande piacere.
Non servendomi di apparecchi che mi rinforzano o sostituiscono la dentatura, e poiché la masticazione non è tra le mie attività più amate, prediligo cibi morbidi o cremosi. Sto per compiere 100 anni, e attualmente convivo con il mio pronipote e la sua famiglia. Ho ragione di pensare che sia questo il posto in cui resterò, e che sia pressoché impossibile un mio ritorno al nord.
Essendo un sostenitore della tramutabilità dei sogni in realtà, ritengo sia un giusto comportamento quello di non perdere mai, nemmeno per un istante, la speranza.
Tutti sanno che in mezzo secolo si può acquisire grande conoscenza di un luogo, soprattutto confidenza, familiarità. Ecco perché, per tutto questo tempo, sono rimasto qui senza avere il coraggio di fuggire. O meglio, in un momento di irrazionalità ho cercato di farlo, ma alla fine non ci sono riuscito, e sono rimasto.

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page